Il Piano Strategico del Turismo della Sardegna: linee guida per il turismo sardo

Sviluppo della destinazione. Creazione di un prodotto-destinazione competitivo e diversificato. Rafforzamento della competitività del turismo balneare. Sviluppo di nuovi prodotti ed attrattive turistiche che permettano la nascita di nuove stagionalità. Organizzazione di una nuova governance operativa. Queste saranno le colonne del turismo della Sardegna per i prossimi anni. L’obiettivo fondamentale? Passare da una destinazione percepita come mono-prodotto ad una poli-prodotto.

La Regione Autonoma della Sardegna (RAS) si è dotata del Piano Strategico del Turismo: Destinazione Sardegna 2018-2021, elaborato in collaborazione con la FTourism & Marketing, sotto il coordinamento di Josep Ejarque. Esso è il frutto di un lungo, coinvolgente e importante processo partecipativo, che ha coinvolto centinaia di persone: imprese turistiche, semplici cittadini, stakeholder pubblici e privati in materia di turismo, oltre agli operatori economici, sociali e culturali del territorio. Tutti questi attori hanno dimostrato la voglia di costruire insieme una visione per il turismo in Sardegna nei prossimi anni.

Una mission e una vision condivise dagli operatori

Gli operatori turistici e gli stakeholder del territorio hanno definito chiaramente la mission del Piano Strategico del Turismo, sintetizzabile come: “Posizionare e consolidare la Sardegna come destinazione turistica di riferimento nel Mediterraneo, al fine di favorirne la crescita e la competitività, facendo leva sul capitale territoriale inteso quale fattore distintivo, e incorporando la sostenibilità (economica, sociale e ambientale) nelle politiche di sviluppo dell’isola”.

Ma, come in ogni piano strategico che si rispetti, la mission deve essere accompagnata da una vision condivisa, che nel caso della Sardegna sarà: “Costruire un nuovo modello organizzativo e una destinazione poli-prodotto organizzata in una ‘rete interconnessa di offerta e di servizi efficienti’, fondata sulla gestione pubblica, la cooperazione e il coinvolgimento di diverse istituzioni, e la concertazione pubblico-privata“.

La parola chiave del Piano è innovazione. Infatti, come punto di partenza per le azioni da realizzare sono stati individuati quattro ambiti di innovazione per il settore turistico sardo:

  • Modello organizzativo, con uno spostamento da una logica one-to-one verso un modello network e di integrazione in ottica di sistema;
  • Modello di Destinazione, basata sulla gestione pubblica della destinazione, ma con la necessaria cooperazione e il coinvolgimento del settore privato;
  • Modello di Prodotto-Destinazione, con cui si intende sviluppare nuovi prodotti e organizzare nuove destinazioni, per passare da un’offerta mono-prodotto (mare) ad una poli-prodotto (mare, outdoor, cultura, nautica, enogastronomia ecc.);
  • Modello di promozione, basato sulla promocommercializzazione dei prodotti, ma anche delle reti di prodotto e dei cluster territoriali, seguendo logiche di segmentazione e focalizzazione.

Ma concretamente cosa prevede il Piano Strategico Destinazione Sardegna? Innanzitutto, esso individua due macro-ambiti di azione, ovvero i pilastri del Destination Management & Marketing: “Sviluppo e Gestione della destinazione” da un lato e “Marketing e Promozione” dall’altro.

Lo sviluppo della Destinazione Sardegna

Il primo pilastro, “Competitività ed attrattività: sviluppo e gestione della destinazione” comprende tutte quelle azioni da realizzare in merito a gestione della destinazione, governance, valorizzazione delle risorse, accessibilità, infrastrutture e intelligenza turistica. Oltre a definire la strategia di prodotto-destinazione per la Sardegna. In particolare, per raggiungere un livello efficace di gestione e governance della destinazione, lo strumento operativo sarà la DMO Destinazione Sardegna, soggetto di natura pubblico-privata incaricato di innescare l’adeguata strategia di DM&MO (Destination Management & Marketing Organization). La strategia di prodotto prevede il chiaro passaggio da una destinazione mono-prodotto balneare ad una poli-prodotto, con l’offerta, in particolare, di turismo outdoor (Bike & Walking), culturale, nautico e di itinerari.

Il marketing della Destinazione Sardegna

Il secondo ambito prevede invece le azioni per agire sui meccanismi di scambio fra la domanda e l’offerta turistica, in modo da facilitare il posizionamento competitivo della Destinazione Sardegna nei mercati di riferimento. Individua i mercati e i segmenti di domanda da raggiungere, oltre alle strategie di branding e comunicazione. Inoltre traccia le linee guida per il Piano Operativo di Marketing e illustra gli adeguati strumenti di promocommercializzazione dei prodotti, delle destinazioni e delle esperienze turistiche della Sardegna.

È solo l’inizio

La delineazione del Piano Strategico del Turismo è stato un progetto lungo e ambizioso, che però è tutt’altro che concluso. Sarà compito dell’intero settore turistico sardo mettersi a lavorare per concretizzare quanto previsto nel documento e dare così un impulso positivo al turismo e raggiungere gli obiettivi tanto desiderati, come l’aumento dei flussi in periodi diversi dalla stagione balneare.

Per conoscere nel dettaglio il Piano Strategico del Turismo della Sardegna clicca qui.